martedì 19 ottobre 2010

Assemblea generale dell’Università di Urbino 21 ottobre 2010: adesione FLC

La FLC-CGIL dell’Università di Urbino aderisce con convinzione all’assemblea generale dell’Ateneo convocata dai rappresentanti degli studenti e dei ricercatori per la mattina di giovedì 21 ottobre.

In Italia assistiamo oggi ad un violentissimo attacco generalizzato contro il mondo del lavoro. Un attacco che è evidente nel ricatto di Marchionne agli operai di Pomigliano e nelle deroghe al contratto nazionale, negli insulti di Brunetta nei confronti dei dipendenti pubblici, nelle proposte di controriforma del diritto del lavoro di Sacconi, nei tagli di Tremonti agli enti locali, nella complicità del governo verso l’evasione fiscale.

E’ un attacco ai diritti, al salario, ai tempi di vita, che passa però anzitutto per lo smantellamento del sistema di formazione pubblico, la scuola e l’università: se vuoi avere dei servi, infatti, è chiaro che è del tutto controproducente educarli come se fossero degli uomini liberi. Ed è questa la chiave per comprendere le scelte scellerate di un governo che sul terreno dell’istruzione – dal maestro unico al DDL Gelmini sull’Università - abbandona il paese al proprio declino e pregiudica il futuro delle nuove generazioni.

Il conflitto tra gruppi sociali per la redistribuzione delle risorse, del potere decisionale e della conoscenza c’è sempre stato e sempre ci sarà. Oggi però questo conflitto viene agito unilateralmente dall’alto contro il basso, dai ceti privilegiati contro i lavoratori. E in questo conflitto i lavoratori sono soli, perché nessuna forza politica è in grado di difenderli e rappresentarne le istanze, mentre persino dall’interno del mondo sindacale stesso – pensiamo agli accordi separati di Cisl e Uil con il governo – c’è chi indebolisce il fronte del lavoro.

L’unica difesa, l’unica risposta possibile, è allora – oggi come sempre - l’unità dei lavoratori. E’ per questo che la FLC è stata presente in forze sabato scorso alla grande manifestazione di Roma, per portare la propria solidarietà alla FIOM. Ed è questo ciò che diremo giovedì, all’assemblea generale del nostro Ateneo, perché senza la tutela rigorosa dei diritti del lavoro non è più possibile parlare di democrazia.

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