martedì 4 gennaio 2011

Il comunicato di sospensione dell'occupazione del Magistero Nuovo


Comunicato dell’Assemblea Permanente Urbino
L’Assemblea Permanente Urbino ha annunciato ieri, martedì 21 dicembre, la sospensione dell’occupazione del Nuovo Magistero. L’occupazione, protrattasi per quasi un mese, si è dimostrata un atto necessario per scuotere i diretti interessati sulle problematiche per cui l’Assemblea è nata; istanze che da troppo tempo venivano accolte con orecchie da mercante, o con vuote promesse.
Pendiamo atto, con sdegno, che il DDL Gelmini è prossimo a diventare legge a fronte del dissenso e delle forti proteste di gran parte del mondo accademico, grazie ad un atto autoritario del governo e a pratiche di vera e propria compravendita di voti in Parlamento. Questo DDL precarizza e rende ulteriormente ricattabili le fasce più deboli del mondo universitario, mantenendo intatti i meccanismi di potere esistenti e va ad aggiungersi agli indiscriminati tagli a tutto il sistema nazionale della formazione e della cultura. Esso si inserisce perfettamente nei processi di globalizzazione e mercificazione del sapere che coinvolgono l’Università in tutto il mondo occidentale. Per questo quanto avvenuto a Roma lo scorso 14 dicembre, in occasione del voto del DDL alla camera, è leggibile come un punto di rottura generazionale e sociale da parte di tutti coloro condannati dall’attuale sistema di sviluppo e dalla distruzione dei sistemi di Welfare; e le violenze scoppiate, giuste o sbagliate, si sono dimostrate comprensibili e prevedibili, e rischiano di non rimanere isolate.
Al processo di destrutturazione dell’Università pubblica contribuisce anche la Giunta Regionale Spacca che, diversamente da altre regioni, continua a non garantire il diritto allo studio così come previsto dai bandi attuali. Sono inoltre previsti ulteriori tagli al diritto allo studio e ai servizi ad esso collegati, e una “razionalizzazione” ed un’uniformità di trattamento votati al ribasso, privi di progetti e investimenti sulle giovani generazioni.
L’Assemblea, in tre mesi di mobilitazione, ha sensibilizzato la comunità universitaria e la società civile sui gravi rischi che l’istruzione pubblica corre nel nostro paese, ed ha già avviato una collaborazione con i Comitati per la Difesa dell’Istruzione Pubblica di ambito regionale, provinciale e cittadino. È inutile dire che in gravi rischi incorre direttamente anche l’intera cittadinanza urbinate, che si fregia del titolo di “città campus” e che sull’Università basa gran parte del suo sviluppo e della sua struttura economica.
La nostra mobilitazione ha inoltre permesso agli studenti disabili di rimanere nelle loro stanze mentre L’ERSU – che dovrebbe garantirne il diritto allo studio – li costringeva ad abbandonarle. Si è poi ottenuto, dopo più di 10 anni, un tavolo specifico sul tema della disabilità al quale stanno prendendo parte tutti gli attori istituzionali competenti e una rappresentanza studentesca, al cui interno è presente una delegata dell’associazione PANTAREI.
Abbiamo spinto per una ristrutturazione dei collegi universitari, che avrà presto inizio, sottolineando la pericolosità ed il disagio per coloro che in essi vivono. Si è ottenuto il ritiro del nuovo regolamento previsto per i collegi, di stampo autoritario e repressivo, e si è già consegnata all’ERSU una proposta di regolamento alternativa e partecipata.
Per quanto riguarda le problematiche inerenti l’Università di Urbino, rivendichiamo con forza l’istituzione, già dal prossimo gennaio, di un tavolo per la ridefinizione e l’allargamento del numero delle fasce di contribuzione studentesca, attualmente tra i più iniqui ed inadeguati in rapporto alla situazione economico-sociale del nostro paese. Inoltre il nostro Rettore Pivato si è impegnato nella creazione delle commissioni paritetiche per la didattica, volte a combattere la progressiva dequalificazione e liceizzazione della medesima.
Ribadiamo la nostra idea di diritto allo studio garantito parimenti a tutti indipendentemente dal censo, in maniera totale e trasparente, da enti pubblici liberi dalle logiche aziendali e dalle leggi del profitto, in totale aderenza a quanto espresso nell’articolo 34 della Costituzione.
Ribadiamo la nostra idea di Università pubblica, garante della libera circolazione dei saperi, aperta alla partecipazione attiva della componente studentesca e che stimoli ed investa sulle competenze specifiche degli individui. Le pratiche di formazione e di libera espressione artistica messe in atto durante l’occupazione del Nuovo Magistero e la continua attività di controcultura e controinformazione portata avanti all’interno dell’aula C1 autogestita vanno proprio in questa direzione, e in tale continueranno.
L’Assemblea ribadisce la sua solidarietà a tutti i lavoratori della conoscenza in protesta e a tutte le lotte sociali per la difesa e la garanzia dei diritti. Siamo accanto a loro in un unico fronte di resistenza.
La nostra lotta è appena iniziata. La nostra lotta non va in vacanza.
ASSEMBLEA PERMANENTE URBINO

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